lunedì 18 luglio 2011

APPROVATO VENETO CITY

L’approvazione di Veneto City  da parte dei  consigli comunali di centro destra di Dolo e di Pianiga convocati, senza reale ragione alcuna, con procedura d’urgenza, è immagine emblematica della pochezza delle nostre istituzioni e della loro capacità di rappresentare  le comunità di cui reggono le sorti e di curarne i reali interessi.
“Maggioranze” di un risicato 30%, per non parlare delle percentuali  anche più basse (20%) raggiunte nella più recente tornata delle amministrative, grazie ad una riforma elettorale del 93 varata da un parlamento stranito dai fatti di tangentopoli e dal successo  del referendum Segni sulle preferenze, decidono dei destini di intere comunità, in un continuo e rovinoso fa e disfa.
Non a caso negli ultimi 10 anni, ancor più favorite dalla prodigiosa riforma Bassanini della pubblica amministrazione, le spese degli enti locali sono esplose senza che i cittadini ne abbiano ravvisata una qualche utilità.
Con la progressiva scomparsa, a partire dal 1997 e grazie al centro sinistra, dei Comitati di  Controllo, i sindaci dei nostri 8000  e passa comuni, si sono sentiti liberi di costruire i propri personali monumenti alla memoria, incuranti della legittimità dei propri atti che nessuno più controllava e  al coperto di maggioranze blindate per legge.
Veneto City è uno di questi monumenti, emblema di come si possa amministrare senza dover confrontarsi con la cittadinanza, dall’alto di un mandato elettorale del 30%  e probabilmente oggi nemmeno di quello.
Un monumento che, una volta fatto, sarà però impossibile disfare. Per sempre