mercoledì 9 marzo 2011

il Macellaio di Favaro

IL MACELLAIO DI FAVARO

Nella Jesolo del fedele Calzavara, l’altro giorno, il macellaio del territorio veneto circondato dalla sua clack di politologi, ha divulgato il verbo della regione.

L’alta velocità, dopo aver toccato l’aereoporto Marco Polo, passerà per le spiagge perché, ed è davvero straordinario sentirlo,  bisogna ridurre il traffico su gomma e perché anche Nizza ha l’alta velocità.

Grazie anche al politologo Feltrin che sulla Tav ha voluto dire qualche cosa di straordinario del tipo “se si vuole la modernità si vuole la Tav”, a conferma delle eccelse vette gnoseologiche raggiunte da  taluni pensatori al soldo della politica, il macellaio di Favaro dimostra ancora una volta di essere il vero padrone della regione, relegando il principino Zaia al ruolo che gli compete, di rassicurante imbonitore della Lega.

Le cose importanti, le dice e, soprattutto, le decide lui. Il progetto della Tav che Lui, sin dall’inizio ha voluto far passare vicino alle spiagge, così come le ferrovie lo hanno presentato, non piace perché non prevede fermate ad alimentare il turismo balneare.
Già, perché, secondo la clack del macellaio, il sindaco di Jesolo Calzavara, con una fermata presso le spiaggie, magari a stretti di Eraclea o a Passerella di S. Donà di Piave, il turista che vorrà in futuro venire a Jesolo (che non ha esattamente il lungomare di Nizza e nemmeno ci somiglia) potrà atterrare al Marco Polo di Venezia, prendere l’alta velocità per arrivare a Passerella o a Stretti e poi, da là, un comodo mezzo pubblico per arrivare finalmente in albergo.

Ma se non c’è fermata, allora no! Nemmeno a Lui piaceva e c’era tempo per cambiarlo. Una posizione che ha rincuorato i sindaci del territorio, da Venezia a S.Donà,  (Calzavara escluso) a guidare un omogenea protesta contro il tracciato progettato e a sostenere la sua modifica e riproposizione lungo l’autostrada.

Sarà che poi non si sono fidati delle rassicuranti affermazioni del macellaio ad hanno tutti, per tempo, presentato le osservazioni al progetto entro la scadenza prefissata, sarà che gli interessi che sostengono la costruzione di un tunnel sotto la laguna e 10 Km in più di tracciato sono tanti, sarà quel che sarà Lui si è molto arrabbiato.

E allora sì! Anche  se a sindaci, cittadini e territorio non piace, il tracciato largo va benissimo. Anzi, sembra addirittura che lo si allargherà ancora di più, facendolo passare ancor più vicino a Jesolo e poi, visto che ci siamo, anche a Carole e Bilione.

Una retromarcia che la dice lunga sulla immodificabilità del tracciato presentato dalle ferrovie i cui elevatissimi costi pagheranno due volte i cittadini veneti al macellaio di Favaro; una volta con le tasse e un’altra con la distruzione e il deprezzamento del territorio.

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